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Nell'Udinese scatta l'ora spagnola, Llorente guerriero e Deulofeu già sugli scudi

di Davide Marchiol

L’Udinese continua il suo processo di mutamento, con il mercato di gennaio che ha portato in dote ai bianconeri nuove gerarchie in mezzo al campo e in attacco. La partita con l’Hellas Verona è stata anche la prima senza De Paul, che quest’anno le aveva giocate tutte, il fatto che sia arrivata una vittoria rasserena gli animi: i bianconeri non dipendono esclusivamente dall’ex Valencia. Inoltre, nella zona nevralgica del rettangolo verde, con l’addio di Mandragora, Walace e Arslan trovano e troveranno ancora più spazio. Domenica infatti il brasiliano è stato messo mezzala, con il tedesco play (con posizioni interscambiabili), ed entrambi hanno confermato le buone sensazioni delle scorse settimane. L’ex Crotone sarebbe probabilmente stato ormai un rincalzo non essenziale, a quel punto, nei ragionamenti tecnici, meglio lasciar posto al giovane Makengo, ancora tutto da scoprire. Chiaramente questo espone un po’ al rischio emergenza da infortuni, ma si spera ovviamente che i giocatori restino integri e sani.

In mezzo al campo le novità minori, davanti i cambi più importanti. Mister Luca Gotti ha infatti confermato le sensazioni di inizio mese, con la coppia spagnola formata da Deulofeu e Llorente destinata a trovare parecchio spazio. Con De Paul fuori per squalifica e Pereyra arretrato sulla linea dei centrocampisti, il Tucumano dovrà star fuori un paio di partite per un problema muscolare, è scoccata l’ora del centravanti, che ha esordito dal primo minuto in bianconero per il primo match dal 1' in stagione. Una prestazione molto generosa, nel 3-5-1-1 ha infatti dovuto fare più da boa per gli inserimenti dei compagni, l’area l’ha vista pochino. Le sue sportellate e i suoi appoggi sono stati fondamentali per firmare il successo sul Verona. Il tempo dirà se l’Udinese avrà trovato uno stile di gioco definitivo per i prossimi mesi o se magari l’ex Tottenham cambierà compiti nei prossimi match.

Sicuramente però la nota più bella è stata quella di Gerard Deulofeu. Tutt’altro giocatore rispetto a quello del girone d’andata, molto più lucido nelle giocate e voglioso di dimostrare che i problemi fisici sono alle spalle. Tanta corsa, sfruttando gli spazi creati da Llorente, e un pizzico di egoismo nel primo tempo che nella ripresa si è tramutato in efficacia. Gran palla quella rubata in occasione dell’autogol di Silvestri, un cecchino in occasione del gol personale. L’affiatamento con Fernando sembra già essere interessante e intanto il funambolo spagnolo ha portato 6 punti con i suoi colpi a una squadra che ha chiuso la prima metà di stagione a quota 18, un bottino ben magro. L’Udinese ha fatto scelte coraggiose e nei primi match hanno ripagato, ora serve continuità che spesso è mancata, nel mese di febbraio potremo valutare se questa Udinese avrà trovato il bandolo di una matassa che si stava facendo sempre più complicata o se invece si tratta semplicemente di uno dei punti alti delle montagne russe che poi dopo poco ti riportano in basso.


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