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Milan, il dogma di Giampaolo e le due trattative per renderlo reale

di Gianluigi Longari
Fonte: Sportitalia

L’era Giampaolo in casa Milan si apre con una considerazione legata all’impostazione tattica che il tecnico dei rossoneri vorrà conferire al gioco della sua squadra, e che cozza in maniera evidente con quanto dichiarato dal contraltare nerazzurro Antonio Conte. “Il testa bassa e pedalare” del leccese, si è infatti tramutato nel “testa alta e giocare a calcio” del neo allenatore milanista. Un dogma che per essere attuato necessiterà di ulteriore lavoro in sede di mercato. Per questo motivo il principale obiettivo è quello di innalzare l’asticella della qualità, con lo scambio di battute legato a Veretout che lascia intendere in maniera inequivocabile la volontà rossonera di arrivare a dama in una trattativa estenuante, nella quale la volontà del diretto interessato potrebbe risultare alla fine decisiva. La scelta di prendere tempo con la Roma, sebbene protagonista di un’offerta economicamente più vantaggiosa, è figlia di una preferenza sommaria che il francese avrebbe assegnato proprio all’universo rossonero. Testa alta e giocare a calcio, dunque, alla maniera che piace a Giampaolo, e senza dimenticare della pista Praet. Giocatore per il quale il Milan ha una corsia preferenziale, e che nelle idee del suo ex tecnico rappresenta la personificazione di un dogma che il Milan del futuro dovrà tradurre nei fatti sul campo.


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