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Milan, Caldara: "Anno terribile, ma sono cresciuto come uomo"

di Daniel Uccellieri

Un anno difficilissimo per Mattia Caldara. Solo 155 minuti giocati in stagione, nessuno in serie A. Poi due infortuni che di fatto gli hanno fatto perdere tutto l'anno. Il centrale rossonero si racconta in una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Sto sempre meglio. Sono qui a Villa Stuart da un mese e mezzo e ho cominciato a fare lavori sul campo: corsette, conduzioni ed esercizi di stabilità. Tra pochi giorni avrò un controllo, poi farò una breve vacanza a Mykonos in attesa di tornare a Milanello. Dormo in un hotel qui vicino. Mi sveglio alle 8 e poi faccio fisioterapia dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 alternando campo, piscina e palestra. Il peggio è passato: altri due o tre mesi e ricomincio da dove avevo lasciato. Ho ipotizzato una data per il rientro, ma la tengo per me. Non ho giocato, ma sono cresciuto come uomo. E ho capito cosa mi mancava a livello fisico: il secondo infortunio, quello al ginocchio, è stata una fatalità , ma il primo (lesione parziale del tendine achilleo e lesione della giunzione mio-tendinea del muscolo gemello mediale del polpaccio destro, ndr) fu in parte dovuto alla mancanza di elasticità e ho lavorato molto per risolvere questo problema. Maldini? Paolo mi ha sempre parlato tanto e ogni volta sento la sua fiducia. Avere davanti uno che ha fatto la storia del Milan è un grande stimolo. Mi ha chiamato anche dopo l’infortunio, è sempre molto presente".


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