.

Malesani: "Conte ha fatto fare il salto di mentalità all'Inter, ha cambiato la testa ai giocatori"

di Alessandra Stefanelli

Nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni de Il Foglio, l’allenatore Alberto Malesani ha parlato anche dell’Inter e del lavoro svolto sulla panchina nerazzurra Antonio Conte, non senza prima soffermarsi sul ruolo dell'allenatore in Serie A: “La storia della squadra al servizio dei giocatori ha fatto il suo tempo. Da Trapattoni a Sacchi, da Capello a Conte, mai avrebbero potuto vincere senza una società all’altezza - ha esordito -. Quando Berlusconi è entrato nel calcio, la prima cosa che ha fatto è stata quella di aumentare il fatturato e ha investito nei migliori giocatori, come Donadoni in Italia e Gullit all’estero. Poi tutti gli altri. Bravissimo Sacchi e dopo di lui Capello, ma quello che ha fatto la differenza è stato investire tanti soldi nei migliori giocatori, prendere un buon allenatore e avere nel club un buon gestore come Galliani. E l’operazione è riuscita. Alla fine l’artefice principale è sempre la società. Io ad Agnelli, ad esempio, faccio i complimenti. Tutti lo massacrano, invece io dico che ha fatto bene, bisogna investire nel fatturato, questa è la strada da percorrere”.

Su Conte all'Inter: "Conte gli ha fatto fare il cambio di mentalità, gli ha cambiato la testa, ai giocatori, ma non solo a loro. Ha fatto capire a tutti che non basta stare all’Inter per sentirsi realizzati, ma bisogna vincere. Conte è un martello non tanto in campo, ma per come gestisce il cambiamento nella testa. Comunque la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, l’allenatore è importante ma se riesce nella formazione del giocatore, se sa entrargli nella testa L’allenatore bravo non fa danni", ha concluso.


Altre notizie