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Le parole di Chiellini sfiorano la resa: il ciclo della Juventus è finito?

di Ivan Cardia

I cicli finiscono, stiamo cercando in tutti i modi di farlo continuare”. La parola resa, in casa Juventus, è di quelle messe all’indice: questione di DNA, pure se ieri sera nel derby d’Italia i cromosomi vincenti si sono fatti sentire poco e nulla. Le dichiarazioni di Giorgio Chiellini, però, pesano e raccontano i tanti dubbi che gravitano attorno alla squadra bianconera, nella testa dei suoi elementi di spicco. Non è casuale il fatto che anche Paratici abbia ripensato, prima della disfatta, agli undici anni vissuti in bianconero: il segno del tempo c’è, si fa sentire. Gli interrogativi aumentano dopo il pesante 2-0 incassato dall’Inter, certo: dieci giorni fa, sempre a San Siro, 3-1 al Milan e nessuno si poneva davvero la domanda. In più, la testa è già rivolta alla Supercoppa di mercoledì: l’ha detto, contestualmente, lo stesso Chiellini e con lui un altro senatore come Leonardo Bonucci. Però è vero che anche le cose migliori finiscono. D’altro canto, sarebbe soltanto fisiologico: con nove scudetti consecutivi in cascina, la Vecchia Signora ha giù costruito qualcosa di impensabile se solo si pensa al resto della storia del calcio italiano, e per la verità anche di quello europeo, almeno ad altissimi livelli. La Juve in questo lungo lasso di tempo si è rinnovata, ma non sempre con scelte all’altezza e ieri sera quel che è mancato, al di là di tutte le lacune tattiche o tecniche, è sembrata proprio la fame di scudetto. L’Inter ne ha avuta di più, ispirata da Conte, un giorno e l’altro in discussione ma oggi primo in classifica. I bianconeri hanno ancora la solita cara vecchia fame? Il punto di domanda resta necessario, il giudizio sospeso. Tra una frase e l’altra, Chiellini ha detto la mezza verità che nessuno vorrebbe mai ammettere, perché nessuno è pronto a dire che sì, ha fatto il suo tempo. Non è soltanto questione di età: i piemontesi, per dire, hanno una squadra in là con gli anni, ma (di poco) mediamente più giovane rispetto alla stessa Inter. È un fatto di stimoli, e soltanto a Torino sanno se possono trovarne dentro di sé di nuovi: finora, ci sono sempre riusciti. Attenzione, per questo, a dire che il ciclo della Juve sia arrivato davvero, e ai graffi della vecchia fenice che tra poco ore ha di nuovo l’occasione di rinascere, e negli ultimi anni non ha mai mancato l’appuntamento con la reazione. Non dovesse sfruttarla, ecco sì, che forse verrebbe da dubitare un po’ di più.


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