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Le grandi trattative della Roma - 1980, la Lega apre agli stranieri ed arriva Falcao

di Dario Marchetti

L’importanza che avrà Paulo Roberto Falcao per i colori giallorossi la si scoprirà solamente dopo, quando verrà soprannominato l’ottavo re di Roma. Il 10 agosto del 1980, invece, giorno della formalizzazione del suo contratto, ancora non si aveva quella percezione. In Italia, dopo decenni di autarchia, la Lega apre all’arrivo degli stranieri, inizialmente uno per squadra e tra i tanti arriva anche il brasiliano per un milione e mezzo di dollari. La trattativa fu lunga ed estenuante, ma il suo agente, Cristoforo Colombo, fece un grande lavoro di intermediazione. Oggi sarebbe una prassi, all’epoca non lo era di certo.
VATICANO E ANDREOTTI - Nella stagione 82-83 vince lo Scudetto con la Roma, ma nell’estate immediatamente successiva il rischio di perderlo fu reale. L’Inter lo voleva a tutti i costi e dopo il sì del giocatore il presidente nerazzurro informa Dino Viola. A ripensarci oggi un’ingenuità perché permette al numero uno giallorosso di chiamare in causa “poteri forti” per trattenere il suo talento migliore. Scende in campo Giulio Andreotti in persona, tifoso romanista doc come il fedele braccio destro, Franco Evangelisti, cui affida il dossier Falcao. Non si fanno scrupoli e l’opera di persuasione parte dalla mamma Azise, religiosissima, alla quale fanno sapere che persino Papa Wojtyla spera che Falcao non lasci la Roma. Tutto questo, però, ancora non basta. A quel punto è lo stesso Andreotti a chiamarlo per convincerlo. Giornate intense, ma alla fine l’obiettivo viene raggiunto. "Sì, questa volta mi sono impicciato e ho risolto la faccenda" dirà solamente più avanti il politico italiano.


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