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Lazio, Sarri alla Ferguson: il tecnico vuole garanzie. E Tare…

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall’inviato a Roma

Alla Ferguson: allenatore di campo con un peso e un’influenza nelle decisioni in chiave mercato. Per indirizzare le scelte, senza fare nomi ma dettando le caratteristiche desiderate. Se Maurizio Sarri rimarrà alla Lazio, sarà per ricoprire un ruolo simile. Il che, nel dizionario biancoceleste, si traduce con una riduzione forte dei poteri dell’attuale ds Igli Tare o addirittura un suo allontanamento, visto che è in scadenza il 30 giugno. Tocca a Lotito decidere. Il presidente, che ha fatto firmare a Sarri un rinnovo fino al 2025 la scorsa estate, ha già pronta anche la bozza di un triennale per Tare, ma ancora è nel cassetto. Vorrebbe mediare tra i due per trovare un compromesso che possa giovare alla Lazio: come accaduto tra Sarri e Luis Alberto durante il mondiale, in pratica.

La situazione però è ben diversa a livello societario, l’impressione è che ci sarà un forte scossone: Bianchessi, responsabile del settore giovanile, si è dimesso, scalpita Angelo Fabiani e c’è anche Enrico Lotito, il figlio del patron, che attualmente è direttore generale del Settore Giovanile biancoceleste e di Lazio Women.

Tra tutte queste incertezze e possibilità, c’è un dato di fatto. Ovvero la voglia di Lotito di non farsi scappare Sarri e la disponibilità di quest’ultimo di continuare alla Lazio. Ha costruito in questi due anni, non vuole distruggere tutto e vanificare quanto creato. "Non penso a lungo termine, ho un ginocchio malconcio (ride, ndr). Alla Lazio sto bene, questo lo sanno tutti, con il presidente ho un bel rapporto e il contratto l'abbiamo prolungato 11 mesi fa, quindi non penso ci si debba tornare sopra”, ha detto dopo il derby vinto. intanto c’è ancora una Champions da conquistare: e un’eventuale qualificazione darebbe più potere a Sarri agli occhi di Lotito.


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