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La Serie A studia il riconoscimento facciale allo stadio: può arrivare l'ok del Garante

di Ivan Cardia

Il riconoscimento facciale come nuovo step per garantire la sicurezza negli stadi, e punire chi si rende protagonista di comportamenti illeciti:. La Serie A, come del resto la FIGC, sta studiando la possibile introduzione di questa tecnologia: il tema, del quale ha parlato anche l'amministratore delegato Luigi De Siervo, è stato affrontato tra i vertici dei club anche nell'assemblea di oggi e si registrano piccoli passi in avanti.

L'ostacolo principale, al di là dei costi che sarebbero in carico ai club con significative differenze legate ai diversi stadi, è legato alla normativa sulla privacy. La soluzione, però, pare più semplice del previsto e non necessitare di intervento legislativo. Il Garante potrebbe infatti avallare l'operazione, considerato che i dati - sostanzialmente all’ingresso allo stadio si assocerebbe volto a biglietto, in modo che gli eventuali autori di fatti dolosi sarebbero subito riconoscibili, anche se seduti in posti diversi da quelli assegnati - sarebbero gestiti dalle forze dell’ordine e non dai club né tantomeno da Lega o Federcalcio, escludendo ogni possibile utilizzo a fini commerciali o simili.

Al momento, la questione è in una fase di studio, ma gli ultimi eventi legati alle curve suggeriscono un'accelerata, considerato che la novità tecnologica potrebbe anche avere un impatto sulla tanto temuta responsabilità oggettiva.


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