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La scelta di Paulo Fonseca rischia di essere un azzardo. E con la Lazio è già fondamentale

di Andrea Losapio

Paulo Fonseca è arrivato al Milan in seguito a un diktat. Quello di spendere al massimo 3 milioni (e spicci) per l'allenatore. Per questo tutti gli altri, sondati ma insondabili, sono stati esclusi. Da Antonio Conte, che era la scelta dei tifosi, a Gian Piero Gasperini, che poteva essere quella del momento, dopo la vittoria dell'Europa League. Alla fine la scelta era stata fatta ed era Julien Lopetegui: qui è stata sondata la piazza che, certamente, non era calda per il tecnico spagnolo. Il portoghese ha avuto più fortuna, perché si è deciso di procedere lo stesso anche senza interpellare i tifosi. Anche perché il tempo incominciava a stringere e le panchine andavano riempiendosi.

Ora, a parte le uscite hollywoodiane di Ibrahimovic - che preferisce dare titoli ai giornali su se stesso invece che sulla squadra - la realtà è che al Milan manca un centravanti. Lo si è visto anche con il Parma, senza Morata. Poi certo, c'è anche una questione difensiva da approfondire, visto che il Parma ha avuto il coltello dalla parte del manico per larga parte della partita, con molte occasioni create. Alla fine il risultato poteva anche essere differente, sia in positivo che - ancora di più - in negativo.

È ancora presto per salire sul banco degli imputati, ma la prossima rischia già di essere fondamentale. Perché c'è la Lazio, non un cliente facile, ma poi due settimane di pausa, lunghissima, per le Nazionali. Una eventuale sconfitta porterebbe la critica su un altro livello, ancora maggiore, con il rischio di finire in un tritacarne.


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