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La Lazio vince ma non convince. Pedro rompe il digiuno biancoceleste dopo 423 minuti

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall’inviato all’Olimpico

Un mese dopo l’ultima volta (1-0 con la Fiorentina il 30 ottobre) la Lazio torna a vincere in campionato. Non convince e non entusiasma il pubblico, che alla fine si lascia andare a qualche fischio, ma ottiene lo stesso un successo fondamentale per ripartire dopo tre stop consecutivi. Spinta dal 2-0 e dalla qualificazione contro il Celtic in Champions, la squadra di Sarri parte a mille e segna subito il gol contro il Cagliari all’Olimpico con Pedro. Poi, dopo l’espulsione alla mezzora di Makoumbou che sembrava spianare la strada alla Lazio, i biancocelesti hanno cominciato invece a frenare. Diventando lenti e prevedibile. Con un po’ di stanchezza, fisica e mentale, e di insicurezza a complicare la partita. E nel finale Sarri deve ringraziare Provedel, autore di un grande miracolo su Pavoletti.

Era una gara da dentro o fuori, aveva detto Lazzari ieri, e i biancocelesti l’hanno vinta. Nulla è risolto, va ritrovato il gioco e la situazione è in classifica non è ancora buona, ma i tre punti di ieri permettono al gruppo laziale di respirare qualche giorno aria tranquilla. Evidenti inoltre anche ieri le difficoltà della Lazio in fase offensiva con Pedro che ha interrotto il digiuno di 423’ da gol su azione (Immobile aveva segnato su rigore contro Fiorentina e Salernitana). Dopo il gol dello spagnolo - l’unico giocatore del suo paese ad aver segnato almeno un gol in ognuna delle ultime 15 stagioni nei cinque maggiori campionati europei (dal 2009/10 al 2023/24) - la manovra d’attacco è tornata lenta e, salvo due occasioni nel finale, con un uomo in più non ha mai creato pericoli al Cagliari. Se la Lazio vuole andare in Champions anche l’anno prossimo, serve cambiare marcia. Sopratutto palla al piede.


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