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L'Inter parte male, San Siro e il Niño Maravilla la sciolgono: 1-0 all'intervallo

di Ivan Cardia

Un quarto d'ora di passione, poi l'Inter si scioglie e Alexis Sanchez dà ragione a Simone Inzaghi che l'ha schierato titolare al fianco di Lautaro. I nerazzurri chiudono il primo tempo della sfida contro il Salisburgo, valida per la terza giornata del girone D di Champions League, in vantaggio per 1-0 sulla formazione austriaca. Dal vantaggio in poi, migliora nettamente la prestazione dei padroni di casa, mentre i giovanissimi di Gerhard Struber accusano palesemente lo svantaggio, pur non abbassando il ritmo più di tanto.

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Si parte (quasi) come a San Sebastian. Come a Lisbona col Benfica, il super avvio degli austriaci mette in difficoltà l'Inter, impacciata nell'uscita del pallone e che si affida anche a Sommer, salvifico su Gloukh dopo appena quattro minuti. Un quarto d'ora di difficoltà, nel quale gli uomini di Struber arrivano sistematicamente prima degli avversari, si chiude quando San Siro inizia a cantare "per tutti i chilometri che…". Come già successo in altre occasioni, è la magia del tifo che spinge i nerazzurri al vantaggio.

Il primo Niño dell'anno. A sbloccare la gara sono infatti i padroni di casa, ci pensa il cileno, che firma il suo primo gol stagionale. Si parte dal basso, come piace a Inzaghi, per arrivare all'imbucata di Mkhitaryan che non trova l'inserimento di Frattesi ma il guizzo del cileno. Cambiato il risultato, cambia la partita: l'Inter sfiora due volte il bis, una grazie al quasi autogol di Dedic e l'altra con la combinazione Sanchez-Lautaro, anche se in questo caso il gol sarebbe stato annullato per la posizione di fuorigioco dell'ex Marsiglia.


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