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L'Inter è casa di Lautaro, ma la clausola resta una spada di Damocle

di Ivan Cardia

"L'Inter è casa mia". Più chiaro di così, Lautaro Martinez non poteva essere. In serata, gli hanno fatto in un certo senso eco le parole di Javier Zanetti, che lo ha definito patrimonio dei nerazzurri per il futuro. Nei giorni scorsi, anche Ausilio e Marotta hanno ribadito come non vi sia nessun caso legato al futuro del Toro. Tutto bello, tutti felici e contenti, ma c'è da sbrigarsi.

La clausola è una spada di Damocle. 111 milioni di euro, in questo mercato, sono una cifra non irrisoria ma quasi, per un calciatore come l'attaccante argentino. Che ha scelto l'Inter, vuole l'Inter, considera l'Inter casa sua. E in buona sostanza non pensa affatto ad andare via. Però l'offerta concreta, del Barcellona nello specifico, è dietro l'angolo. Se i catalani dovvessero versare la clausola, la società meneghina non avrebbe alcun potere decisionale in merito. A quel punto, tutto sarebbe nelle mani di Lautaro.

Incontro in vista. Il programma è quello di risolvere il tutto prima di Natale: un bel regalo per Conte. Nelle intenzioni, tutto bene. Per eliminare o aumentare il valore della clausola, però, i nerazzurri dovranno ovviamente fare qualche passo verso le richieste del bomber di Bahia Blanca. Di buone intenzioni, in fin dei conti, sono lastricate le vie del mercato. E togliere la clausola farebbe dell'Inter un po' più causa di Lautaro.


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