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L'analisi tattica della Samp: Ranieri, il 4-4-2 di partenza e l'importanza degli esterni

di Simone Bernabei

E' la settimana della ripresa del campionato. Prende il via una delle stagioni più difficili: un calendario senza sosta, in un'annata che porterà agli Europei del 2021. Tra cambi allenatore e conferme, un mercato che a volte ha stravolto la rosa o che ha portato solo a conferme, stadi senza pubblico e ritiri ridotti e blindati, sarà un campionato ricco di incognite. Tuttomercatoweb.com vi accompagna, a -2 dal primo fischio d'inizio, alla scoperta delle venti squadre di Serie A, in una disamina tattica squadra per squadra. Per cercare di conoscerle meglio, dietro le quinte, prima del via.

LO SCHEMA
Salvo sorprese, la Sampdoria di Claudio Ranieri ripartirà da dove aveva chiuso lo scorso anno. Ovvero da un 4-4-2 solido, equilibrato, ma pure potenzialmente fluido nello schieramento dei suoi uomini. Questo disegno tattico appare assolutamente evidente in fase di non possesso, mentre quando la Samp ha il pallone fra i piedi almeno uno dei due terzini sale facendo scalare anche i centrocampisti. Diventando di fatto una sorta di difesa a tre con i due centrocampisti centrali bloccati e gli altri giocatori proiettati in avanti.

LE VARIANTI TATTICHE
Fatte le dovute premesse, il modulo di partenza potrebbe variare anche in un 3-5-2 puro anche per la fase di non possesso. Accorgimenti e sottigliezze tattiche che potrebbero variare di partita in partita, anche se come detto la partenza sarà comunque il 4-4-2. Difficile, nonostante la presenza di Ramirez, vedere la Samp col trequartista.

GLI UOMINI CARDINE
Nel 4-4-2 di Ranieri grande importanza è affidata agli esterni. Quelli di difesa e quelli di centrocampo devono scambiarsi e alternarsi continuamente, in fase di costruzione, per portare la palla sul fondo e arrivare al cross. Ma pure i due centrali di centrocampo avranno un bel da fare: uno con gli inserimenti in area di rigore, l'altro nel dare equilibrio quando la squadra è proiettata in avanti. Gli attaccanti, poi, oltre che segnare devono indirizzare il pressing e creare spazi per gli inserimenti.

IL RUOLO DEL PORTIERE
La costruzione dal basso, a differenza di molte squadre di Serie A, non è la scelta preferita. Anzi. Audero spesso e volentieri nelle ultime stagionali si appoggiava alla fisicità di Thorsby per ripartire già dall'alto. La possibilità di avviare l'azione dalla difesa esiste comunque: il portiere trova il difensore centrale più vicino che quasi in maniera automatica va a cercare il terzino al suo fianco. Da qui, grazie all'elastico creato dai centrocampisti, si cerca lo sviluppo sulle corsie laterali.

LA FORMAZIONE 'TIPO'
(4-4-2): Audero; Bereszynski, Yoshida, Tonelli, Augello; Depaoli, Thorsby, Ekdal, Jankto; Gabbiadini, Quagliarella


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