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Juventus, quanti nomi per l'erede di Allegri tra made in Italy e sogni

di Pietro Lazzerini

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport di questa mattina, sono almeno sei i candidati alla successione di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus.

Made in Italy - In Italia sono due i nomi che la dirigenza sta prendendo in considerazione per sostituire Max. Il primo è quello di Simone Inzaghi, fresco vincitore della Coppa Italia con la Lazio. Ha un feeling particolare col ds bianconero Paratici anche se difficilmente Lotito lo lascerebbe partire a cuor leggero. L'altro è Maurizio Sarri, in uscita dal Chelsea dopo solo un anno e ancora in corsa per la vittoria dell'Europa League. Ieri c'è stato un contatto col suo agente Ramadani. Per alcuni è considerato già una priorità, ma la strada è comunque lunga e irta di ostacoli.

Gli ex Juve - La nostalgia intorno al nome di Conte è nota ma i rapporti non sono mai tornati ottimi dopo il divorzio di cinque anni fa. In più pesa anche l'aperto confronto con gli acerrimi rivali dell'Inter. Deschamps è considerato come una primissima scelta perché conosce l'ambiente è avrebbe il carisma per tornare a Torino, il problema è il contratto con la Nazionale francese e l'obiettivo prefissato di difendere l'orgoglio del Paese al prossimo Europeo.

Sorpresa in serbo? - Un'opzione che lascerebbe molti di stucco è quella che porta a Sinisa Mihajlovic. I vertici juventini ne hanno sempre apprezzato le doti di motivatore. Potrebbe liberarsi senza intoppi dal Bologna e viene considerata la scelta più "facile".

Gli altri - Mourinho non appare nemmeno in corsa. Guardiola è complicatissimo per i costi dell'operazione, come del resto Pochettino che ha una clausola rescissoria da 30 milioni di euro.


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