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Juve, basta un super primo tempo: Chiesa, Vlahovic e Rabiot firmano il 3-0 sull'Udinese

di Ivan Cardia

Juventus batte Udinese 3-0: a segno Chiesa, Vlahovic e Rabiot.

Buona la prima, a tratti anche buonissima. La Juventus risponde alle altre big e vince all'esordio in questo campionato di Serie A. All'Udinese Arena finisce 3-0 in favore dei bianconeri ospiti, un risultato già cristallizzato al termine del primo tempo, tutto in mano alla Vecchia Signora. E, su tutti, a Federico Chiesa: l'ex Fiorentina apre le marcature, sgomma, crea i presupposti per il tris di Adrien Rabiot. È l'uomo in più che Massimiliano Allegri - oggi 250 vittorie sulla panchina della Juve - non ha avuto nella scorsa stagione e sul quale potrebbe costruire le fortune di questa annata; su di lui, come sull'altro ex viola Dusan Vlahovic, gol e assist, doppietta annullata per fuorigioco dell'assistman Iling Jr. Nel secondo tempo, cresce la squadra di Andrea Sottil, che del mercato a un certo punto se ne frega e butta dentro Lazar Samardzic: il padre del serbo-tedesco sarà antipatico, ma il ragazzo resta un potenziale fuoriclasse. Non bastano, lui e una Juve tornata alla peggior versione di se stessa, a cambiare la storia della serata: è proprio il secondo tempo, di una gestione che Danilo&Co non sono ancora evidentemente maturi per reggere, l'unica piccola incognita di Allegri, sulla via di ritorno per Torino con tre punti in tasca.

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Le scelte iniziali: Chiesa-Vlahovic, Samardiz in panchina. Poche sorprese nei ventidue di partenza: Sottil ha a disposizione il serbo-tedesco ("situazione passata", dice patron Pozzo nel pre-gara) ma lo lascia in panchina. Allegri risponde con la coppia/non coppia più discussa del mercato estivo.

Chiesa-show: 3-0 Juve all'intervallo. Pronti via, le scelte di Allegri pagano: al primo tocco, Chiesa spedisce il pallone in rete. Prezioso l'apporto di Vlahovic, decisiva la deviazione di Bijol che spiazza Silvestri. Trovato il gol, la Juve cerca il raddoppio: Cambiaso impegna Silvestri, Vlahovic lo fredda dal dischetto grazie a un rigore molto dubbio assegnato dall'arbitro Rapuano per un tocco di Ebosele in area. I friulani, da parte loro, reclamano un altro penalty che, mantenendo lo stesso metro di giudizio, si sarebbe potuto anche concedere. Nel finale, momento sliding doors: Thauvin chiama alla partita Szczesny, non irreprensibile ma comunque presente. Tempo due minuti e la Vecchia Signora passa ancora: Chiesa sfonda a sinistra, Cambiaso crossa, Rabiot incorna. 3-0 al 45'.

Entra Samardzic, cambia l'Udinese. Ma non il risultato. Sono ben quattro i cambi, due a testa, operati da Allegri e Sottil alla ripresa del gioco: fuori Weah e Miretti da un lato, Zarraga e Kamara dall'altro. Entra Samardzic: insieme all'uomo mercato, dentro anche Zemura, McKennie e Fagioli. L'ingresso del serbo-tedesco dà una nuova dimensione - anche due - al gioco dei friulani, mentre la Juve sembra tornare quella vista troppo spesso nella scorsa stagione. E infatti fioccano le occasioni per i padroni di casa di riaprire la serata: Szczesny dice no a Samardzic, mentre Lovric e Beto si divorano (il portoghese da posizione irregolare) palloni invitanti. Messaggi sparsi di mercato: fuori l'ottimo Cambiaso, dentro Iling Jr e non Kostic. Proprio l'inglese offre a Vlahovic la palla della doppietta, partendo però da posizione di offside sul filtrante di Milik, subentrato a Chiesa. Il portiere polacco della Juve torna protagonista, chiudendo a doppia mandata il proprio specchio dei pali: l'Udinese non sfonda, vince la Juve.

UDINESE-JUVENTUS 0-3
(2' Chiesa, 20' Vlahovic, 45' Rabiot)


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