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Inter, ecco Lukaku. Grazie al Decreto Crescita il belga è potuto tornare in Italia un anno dopo

di Simone Bernabei

Romelu Lukaku è sbarcato in Italia per dare il via alla sua seconda vita in nerazzurro. La trattativa col Chelsea è iniziata e decollata nel giro di poche settimane con un unico obiettivo: quello di chiudere l’operazione nel giro di poco tempo, entro e non oltre il 30 giugno 2022. Il motivo è legato al Decreto Crescita, utilizzabile soltanto se il giocatore fosse rientrato in Italia nei termini previsti.

I parametri che hanno permesso l’utilizzo del Decreto
Grazie alle agevolazioni previste, l’Inter pagherà il 25% di tasse e non il consueto 45%. Big Rom ne aveva già usufruito dal giorno del suo arrivo nel 2019: il Decreto è attuabile solo per un lavoratore che sia stato almeno due anni residente all’estero, per poi restarne altrettanti all’interno dei confini italiani. Ed il lavoratore, o calciatore in questo caso, che fa rientro a meno di un anno di distanza dalla sua partenza può comunque usufruire degli sgravi fiscali previsti. Ecco perché Lukaku è dovuto rientrare in Italia entro la fine del primo semestre dell’anno.


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