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Inter, Conte mantiene le promesse. Ora tocca agli altri

di Gianluigi Longari
Fonte: Sportitalia

Ogni promessa è debito, ed i valori con i quali Antonio Conte da Lecce è stato educato lo testimoniano nel profondo. Disciplina ferrea e nessun regalo, mai. Piuttosto sudore e fatica, per riuscirsi a meritare un posto al sole, nella vita prima e nel calcio come diretta conseguenza. Regole ferree che hanno cambiato la realtà professionale che è stato chiamato a condurre, a guidare, a portare alla vittoria. Dettami che proprio nella disciplina e nel lavoro hanno trovato i capisaldi attraverso cui attecchire, trasformando il germoglio della volontà comune nel meraviglioso fiore della vittoria che è sbocciato ad undici anni dall’ultima volta, nella meraviglia dei suoi petali tricolori.
Missione compiuta, per Conte e per una squadra con la quale il tecnico è stato eccellente nel creare una simbiosi tutt’altro che scontata, anche a livello di empatia ambientale, vista la storia che lo aveva consacrato alla stregua di simbolo dei rivali più acerrimi. Ed invece, una goccia di sudore dopo l’altra, la creatura ha preso forma: detronizzando un avversario come la Juventus da lui stesso portato a livelli di eccellenza tali da farli risultare impossibili da contrastare per un decennio.
Ora il secondo capitolo, dopo quello della maturazione che già lo ha coinvolto, facendogli imparare a contare fino a dieci prima di esplodere. Riuscire a godersi il percorso e le conquiste. Perché l’architetto del progetto è Antonio Conte, vedere i prossimi fiori raccolti da qualcun altro, sarebbe un peccato per tutti. Soprattutto per lui.


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