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Inter, Conte è sinonimo di scudetto e pareggite. La Juve aiuta

di Alessandro Rimi

L’Inter si ferma ancora. Dopo Roma, Fiorentina, Atalanta e Lecce, pure il Cagliari (per giunta con Radja Nainggolan) ferma i nerazzurri di Antonio Conte. Che non è nuovo alla pareggite, piombata all’improvviso pure nel suo primo anno alla Juventus. Tra il 15 febbraio (Parma-Juve 0-0) e il 9 marzo (Genoa-Juve 0-0) 2012, i bianconeri del tecnico salentino impattarono ben sei volte in sette gare di Serie A ma, ciò nonostante, riuscirono comunque a detronizzare il Milan campione d’Italia centrando lo scudetto. Fondamentale, ovviamente, non aver mai perso in quella straordinaria stagione. Oggi, la sua Inter s’è “ammalata” con qualche mese d’anticipo, incassando una sconfitta nello scontro diretto a San Siro proprio contro la sua ex squadra. Qui il paragone è azzardato laddove c’è stata una Champions League che allora a Torino mancava, in più i nerazzurri dispongono di risorse (oggi è il giorno di Christian Eriksen) per rimediare a certi passi falsi che quella Juventus non aveva. Mettiamoci pure che l’attuale Juve di Sarri appare tutto fuorché perfetta. Conte s’è fermato più volte del previsto, ma il cammino verso lo scudetto - dice la storia - non è affatto compromesso.


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