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Inter, 28 tiri ma solo 2 gol: un paradosso da scacciare

di Gianluigi Longari
Fonte: Sportitalia

Il bicchiere è certamente mezzo pieno per Conte e per la sua Inter. Il derby viene vinto con merito, legittimato da statistiche che la dicono lunga sul dominio territoriale a tinte nerazzurre. Favorito certamente dalla superiorità numerica nella seconda fase della ripresa, ma che racconta ad ogni modo di un bottino di 28 tiri di cui 14 in porta a fronte dei 4 di cui solo il gol di Ibrahimovic nello specchio degli avversari.
Un raffronto impietoso, che tuttavia apre lo scenario legato anche all’altra metà del bicchiere di cui sopra, perché quello della mancata capitalizzazione delle occasioni partorite resta un peccato originale difficile da smaltire per questa squadra. Una mancanza di cinismo che è costata parecchi punti nella lotta al vertice e la prosecuzione dell’impegno nella massima competizione continentale. Un problema da risolvere, per compiere un altro step all’interno di un contesto di crescita indubitabile ma che non può prescindere da una maggiore concretezza sotto porta.
In uno scenario di festeggiamenti, ad ogni modo, la ribalta se la prendono Lukaku che divora Ibra nel raffronto diretto per la lucidità con cui gestisce la tensione della partita assorbendo l’urto della lite all’intervallo e trascinando i compagni alla rimonta, e soprattutto Christian Eriksen che ad un anno dall’approdo nell’universo nerazzurro vive forse la prima vera notte da protagonista assoluto. Uscendo dal mercato con un colpo da maestro e, chissà, entrando nelle gerarchie di Conte con la considerazione dovuta alle sue doti tecniche.


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