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Insigne e De Laurentiis, dirsi addio tra gli abbracci senza esser scesi a patti per il rinnovo

di Marco Conterio

Ieri sera Lorenzo Insigne ha chiuso l'esperienza più importante della sua vita professionale. Duecento persone, dal Presidente De Laurentiis a Spalletti, tutti i compagni di squadra e personaggi del mondo della musica e dello spettacolo. Una serata per dirsi addio, dopo che lo ha fatto tra le lacrime al Maradona. 122 reti con gli azzurri, secondo della storia, da idolo di una città, di un popolo. Insigne è stato l'emblema di un sogno per i ragazzi napoletani anche se, in fondo, non è riuscito a esaudire a pieno quelli della città. Se n'è andato da capitano e lo farà, sul campo, per l'ultima volta a La Spezia.

Lo aspetta Toronto
Insigne giocherà i suoi ultimi minuti a Napoli, De Laurentiis ha tenuto aperta la porta a un suo possibile ritorno ma la sensazione è che sia più una frase di circostanza per la città, per la piazza, più che una reale intenzione. Perché il capitolo rinnovo s'è concluso con un nulla di fatto, entrambe le parti hanno evidentemente preferito dirsi addio piuttosto che scendere a patti. Ora lo aspetta la Major League Soccer, da star assoluta di un campionato. Lì avrà il compito più difficile: riuscire a tener vivo l'interesse sulle sue giocate anche per il ct Roberto Mancini, che si è detto comunque già pronto a seguirlo e a non perderlo di vista.


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