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Il settembre orribile di Dusan Vlahovic non può essere soltanto colpa di Dusan Vlahovic

di Marco Conterio

Dusan Vlahovic è in crisi. Perché per il serbo, che dovrebbe essere il trascinatore e il simbolo dell'attacco della Juventus, un'altra giornata a secco. Eppure era partito al meglio: due reti contro il Sassuolo e, anche se a bocca asciutta nell'amaro pari contro la Sampdoria, una rete nel pari contro la Roma e una nel 2-0 allo Spezia. Poi, da fine agosto, il buio.

Il settembre orribile di Vlahovic

Il serbo ex Fiorentina è stato totalmente impalpabile in Champions League, oscurato contro il Paris Saint-Germain e nullo, peggiore in campo o quasi, contro il Benfica. Poi in A, ha riposato ma senza grandi esiti contro la Fiorentina, ha giocato senza incidere contro la Salernitana e nell'ultimo week-end è stato insufficiente contro il Monza.

Il gioco di Allegri non lo valorizza

Vlahovic nasce per un gioco verticale, per attaccare la profondità e per incidere in area di rigore. Non può farlo perché così non viene mai servito ma ha la colpa di non sapersi adattare al gioco, o quel che è adesso, di Massimiliano Allegri. Che, viceversa, non riesce a disegnare una squadra attorno al serbo. Che dopo un inizio buono, ora non è lesa maesta definire in crisi bianconera.


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