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Il Sergente con la mascherina: Milinkovic non molla e punta il derby

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall'inviato a Roma

Domenica sera, dopo l'operazione per ridurre la frattura al setto nasale rimediata sabato, a Formello azzardavano che Milinkovic si sarebbe allenato già il giorno dopo. Con una mascherina, senza forzare. Invece ieri pomeriggio il serbo non si è visto in campo alla ripresa degli allenamenti dopo il tonfo contro la Fiorentina, che ha spento quasi del tutto il fuoco della speranza per un posto in Champions. Una fiamma ancora c'è, flebile, ma c'è. E finché la matematica non condannerà la Lazio, Inzaghi chiederà il massimo sforzo al suo spogliatoio. Anche perché, dopo il Parma già retrocesso che domani arriverà all'Olimpico, sabato c'è il derby contro la Roma. Un appuntamento che esula da ogni classifica, ne ha quasi una a sé. E dunque non devono esserci cali di tensione per una partita così importante, che Milinkovic vorrà giocare a tutti i costi.

Non si è mai tirato indietro, il Sergente. Sabato si è fratturato il naso a fine primo tempo, Inzaghi nell'intervallo lo voleva sostituire (Akpa Akpro era già pronto) ma lui è voluto rimanere in campo con due tamponi per bloccare il sangue. Rimaneva più dietro, non andava logicamente a saltare e a inserirsi in area avversaria. Ne ha risentito il gioco della Lazio, che ha nel serbo un punto di forza nelle trequarti avversaria. In stagione ha saltato soltanto 3 partite, 2 per la positività al Covid. È indispensabile, Milinkovic, a quota 8 gol e 8 assist: sarebbero 9, ma la Lega non gli attribuisce il passaggio decisivo a Udine per Marusic. Sono comunque tanti per un tuttocampista, essenziale nell'area di Reina e devastante in quella avversaria. Lui, deve esserci contro la Roma. Lo vogliono tutti, in primi Milinkovic, che già oggi potrebbe rivedersi a Formello. Salterà il Parma, salvo miracoli, ma punta il derby. Una gara che potrebbe non valere la Champions, ma il primato cittadino sì.


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