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Il Mondiale a 22 anni, la parabola discendente e la ripartenza: Gotze cerca rilancio in Olanda

di Gaetano Mocciaro

Il 13 luglio 2014 la Germania si laureava per la quarta volta nella sua storia campione del mondo, grazie alla vittoria in finale sull'Argentina. La partita, tiratissima, venne decisa ai tempi supplementari: gol di Mario Götze. Aveva 22 anni e il mondo, letteralmente, ai suoi piedi.

Un calciatore che aveva toccato così presto il punto più alto, eppure nessuno si sarebbe aspettato una discesa repentina in questi sei anni data l'età, e il potenziale espresso. Problemi tattici e di salute ne hanno frenato in modo brusco la carriera. Al Bayern non ha ripetuto i fasti di Dortmund e l'arrivo di Pep Guardiola lo ha portato a cambiare aria, cercando di rilanciarsi nuovamente in giallonero. Nel 2017 è stato rilevato nel giocatore un disturbo nel metabolismo energetico che gli impediva di bruciare i grassi, tenendolo pertanto ben lontano da una condizione accettabile. Un problema che lo ha tenuto lontano dai campi per sei mesi. Le ultime due stagioni lo hanno visto dividersi fra campo, dove ha dispensato ancora qualche gol e assist e panchina. Fino alla rottura definitiva di qualche mese fa: galeotto un video girato su Tik Tok per nulla gradito alla società. Non è stato possibile nemmeno giocare l'ultima partita prima dell'addio, questo per stare vicino alla moglie Ann-Kathrin e al figlioletto Rome, nato prematuro il 5 giugno. A seguito delle numerose visite in ospedale, Götze non è stato in grado di soddisfare i requisiti d'igiene imposti dalla DFL, pertanto gli è stato consentito di allenarsi solamente a livello individuale. Götze avrebbe potuto tornare ad essere a disposizione se si fosse sottoposto a due test ed entrambi avessero dato esito negativo. Tuttavia il giocatore ha preferito lasciar perdere per i motivi già citati. A 28 anni ricomincia da zero: è stato proposto anche a qualche club italiano, recente l'accostamento alla Fiorentina, alla fine ha scelto a sorpresa il PSV Eindhoven, illuminando una Eredivisie che già questa estate ha accolto un altro campione come Arjen Robben.


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