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Il bivio di Pulgar: da un lato, la rassegnazione. Dall'altro, il gol-partita

di Simone Lorini

Ci sono momenti della vita che ti mettono di fronte ad un bivio, nella storia del sport è comunissimo. Ha vissuto qualcosa di simile stasera anche Erick Pulgar, onesto centrocampista del Bologna di 24 anni trovatosi protagonista della sfortunata rete del vantaggio del Torino, con una deviazione sotto porta che ha spiazzato Skorupski rendendo letale un innocuo tiro da trenta metri di Ansaldi. Ed ecco la biforcazione che dicevamo: da un lato, la rassegnazione dopo la pubblica umiliazione e la constatazione di un percorso troppo in salita per essere affrontato. Dall'altro, la voglia immediata di riportare la palla al centro e andare all'assalto della porta del Torino, per pareggiati i conti con quello che il fato avverso aveva costruito.

Un bivio che probabilmente è rimasto del tutto immaginario, perché Pulgar non sembra conoscere altro che il riscatto immediato come condotta di vita. Il cileno è stato grande protagonista in campo non solo con una prova tutta concretezza e determinazione, ma soprattutto con il calcio di rigore che ha consentito il sorpasso dopo il pari di Poli (e dopo quell'autogol serviva una grossa dose di attributi, o di incoscienza), mettendo la sua squadra sui binari del pesantissimo successo poi diventato realtà. E mettendo sé stesso sulla buona strada per diventare un leader importante in una squadra che qualche giocatore di esperienza (Danilo, Palacio, Poli, Dzemaili, etc) ce lo avrebbe.

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