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Il Benevento fa...16. Palle inattive letali, meglio solo tre squadre

di Luca Esposito
Kamil Glik

Nel calcio moderno si dice spesso che le palle inattive determinino oltre il 70% delle partite. Per qualcuno è una frase fatta, per altri una realtà conclamata. Guardando i numeri del Benevento, squadra che non segna tantissimo, verrebbe da dire che è proprio così. Ben 16 le marcature scaturite da corner, rigori o punizioni, segnale evidente del lavoro maniacale del tecnico Filippo Inzaghi che, però, in conferenza stampa ha voluto condividere il merito con il tattico Simone Bonomi che è addetto a curare questo dettaglio che...non è un dettaglio. Molti punti, infatti, i giallorossi li hanno conquistati così, sfruttando anche la fisicità dei difensori e la capacità di inserimento dei centrocampisti. Ultimo in ordine cronologico è stato Ionita col Parma. Nella speciale graduatoria sulle palle inattive, il Benevento risulta quarto in A dietro Milan (che però ha segnato per lo più su rigore), Inter e Sassuolo, il prossimo avversario. Un plauso anche ai calciatori che riescono sempre a sfornare cross interessanti. Da Letizia a Viola passando per Insigne, Caprari e Sau: una squadra mai banale dalla bandierina, pronta ad occupare gli spazi con lo schema "tre più tre" come spiegato da Kamil Glik dopo il 2-2 con il Parma. Bisogna migliorare, contestualmente, la fase difensiva. Il Benevento, da novembre a gennaio, fu quasi implacabile ma ha sofferto di più nel girone di ritorno. Il match con i ducali lo ha evidenziato. Ma anche su questo si sta lavorando, con la certezza che una ritrovata serenità inciderà positivamente.


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