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Una Lazio così avrebbe meritato qualche alternativa in più

di Ivan Cardia

Passi la sfortuna. Perché se almeno uno dei due meravigliosi di Luis Alberto non si fosse stampato sul palo staremmo parlando di una Lazio seconda in classifica, a -2 dalla Juventus. E la pur ottima prova del Verona non nasconde il fatto che i biancocelesti avrebbero meritato di vincere la sfida dell'Olimpico. Sta di fatto che non hanno vinto, e a fine campionato possono essere decisivi proprio i punti così, quelli persi per un po' di sfortuna, a fare la differenza tra il primo e il terzo posto. Che sarebbe comunque tanto, tantissimo. Ma, arrivati a questo punto, perché non sognare?

Non è solo sfortuna, è rosa corta. Al netto dei legni, negli ultimi venti minuti Simone Inzaghi ha potuto cambiare i due esterni e inserire un centrocampista (Parolo) per un attaccante. Semplicemente, perché in panchina non aveva molto altro: il giovane Adekanye ha trovato la rete contro la SPAL, ma se non è davvero entrato a pieno regime nelle rotazioni biancocelesti un motivo ci sarà. Stesso discorso per Minala e André Anderson, che in campo non li abbiamo praticamente mai visti in stagione. Manca Correa? È vero, tra non molto tornerà. I numeri in panchina, però, resteranno quelli che sono: abbastanza limitati. E una squalifica, o un infortunio in più, bastano a togliere a Inzaghi l'unica vera possibilità di incidere a gara in corso: la Lazio ha inseguito Giroud, che sarebbe stata un'eccellente ciliegina sulla torta, e non è certo un peccato mortale aver mancato l'assalto. Ma, anche senza il colpaccio, sarebbe servita una freccia in più nella faretra del tecnico piacentino.


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