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Il 2020 in pillole - Dall'offerta semi concreta al closing: la Roma da Pallotta a Friedkin

di Simone Bernabei

A inizio 2020 la strada per il futuro societario della Roma sembrava tracciata. Poi la pandemia ha sconvolto in parte piani e progetti sia di James Pallotta che di Dan Friedkin, imprenditore texano che si era avvicinato con forza alle richieste dell'uomo di Boston. Il 15 giugno la doccia fredda, o almeno quella che tanto ci assomigliava: "L'ultima offerta semiconcreta che abbiamo ricevuto non era minimamente accettabile", tuonò Pallotta. E' la miccia che fa riaccendere la trattativa, visto che circa 2 mesi dopo, era il 17 agosto, la Roma passa ufficialmente nelle mani della famiglia Friedkin. "Il nostro impegno nei confronti della Roma è totale. Saremo molto presenti a Roma", disse Dan nei giorni del suo insediamento insieme al figlio Ryan. E così è stato, almeno fino ad oggi. La famiglia Friedkin si sta dedicando in tutto e per tutto alla Roma, rompendo con il recente passato in fatto di presenza fisica a Trigoria.


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