.

I 100 giovani d'Italia - Dal 25° al 21°, da Nicolussi Caviglia a Pellegri

di Ivan Cardia

21) Pietro Pellegri (2001, attaccante, Monaco)
Per quello che ha fatto intravedere, per il valore del suo trasferimento al Monaco, il ventunesimo posto potrebbe stargli addirittura stretto. Cresciuto nelle giovanili del Genoa, è il calciatore più giovane ad aver esordito in Serie A (insieme ad Amedeo Amadei) e il calciatore più giovane ad aver segnato una doppietta nel nostro massimo campionato. Centravanti di stazza e di razza, dopo l'ottimo impatto con i grandi, nel 2018 è stato acquistato dal club del Principato per 31 milioni di euro bonus compresi. A soli 16 anni, è il giocatore più giovane ad aver vestito la maglia del Monaco negli ultimi 40 anni: più precoce di Henry e di Mbappé. Una serie interminabile di infortuni ne ha però frenato la crescita: da febbraio 2018 a oggi ha giocato appena 6 partite in Ligue 1. Per fortuna ha ancora il tempo dalla sua.

22) Samuele Ricci (2001, centrocampista, Empoli)
Nato a Pontedera, made in Empoli. Cresciuto con gli azzurri toscani sin dagli Esordienti, in questo campionato di Serie B è stato impiegato in maniera sistematica, non tradendo la fiducia dei suoi allenatori. Centrocampista eclettico, compensa un fisico non statuario con dinamismo, corsa e un controllo orientato che spiazza gli avversari. Ha indicato in Pirlo e De Bruyne due suoi modelli: mica male: gioca da mezzala o da regista, è capace di inserirsi e dettare i tempi. Dovrà definire il suo ruolo in campo, ma i mezzi li ha tutti.

23) Enrico Brignola (1999, attaccante, Livorno)
E chi se lo aspettava. Cresciuto tra le giovanili di Roma e Benevento, è la luce nella difficile Serie A 2017/2018 dei sanniti. Esordisce nel massimo campionato e il Benevento pareggia col Milan. Poi gioca due partite di fila e il Benevento vince due volte, anche grazie a un suo gol. A fine anno passa al Sassuolo, dove però non trova grandissimo spazio. In questa stagione è in prestito al Livorno, frenato da qualche noia muscolare di troppo. Attaccante esterno o seconda punta, si ispira a Robben, ma molti in lui hanno rivisto un Insigne mancino. Cade in piedi in entrambi i casi, si direbbe.

24) Alessio Riccardi (2001, trequartista, Roma)
Per sua fortuna, di Totti non ha poi molto. Il paragone, a scanso di equivoci, qualcuno l'ha fatto comunque: abbastanza naturale, per un ragazzo con un destro fatato e il 10 sulle spalle nelle giovanili giallorosse. Nato trequartista o esterno d'attacco, la sua evoluzione recente fa pensare che possa imporsi come centrocampista, soprattutto interno di qualità e di inserimento. Tra le qualità da evidenziare c'è sicuramente il tiro dalla distanza. Un mistero, per molti, che non abbia ancora esordito in A. Pure per la Juve, che lo segue interessata da tempo.

25) Hans Nicolussi Caviglia (2000, centrocampista, Perugia)
A proposito di bianconeri, ecco un talento cresciuto nel settore giovanile della Juventus. Valdostano DOC, è arrivato a Vinovo da bambino: Pessotto lo ha definito un tuttocampista e in effetti il ragazzo sa giocare in tutti i ruoli del centrocampo. Dopo aver difeso i colori della Vecchia Signora in Serie C con l'Under 23 (e anche in Serie A, tre presenze l'anno scorso con Allegri), in questa stagione veste la maglia del Perugia in B, dove gioca da play, interno, o anche trequartista.


Altre notizie