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Gazzetta - Come funzionava la Juve: ampia delega a Paratici, carta bianca fino a 25 mln

di Ivan Cardia

Una delega in bianco, o quasi, a Fabio Paratici. Al di là di ogni ipotesi di reato, il modello economico e sportivo della Juventus, negli anni della massima espansione ed esposizione, nonché del maggior ricorso alle plusvalenze - fittizie o meno che fossero - si reggeva su questo. Ad approfondire la questione, le colonne di gazzetta.it, dove si analizzano le carte in mano alla Procura di Torino da questo punto di vista.

Una delega fortissima. In base al verbale del CdA, Paratici avrebbe avuto carta bianca totale per operazioni fino ai 25 milioni di euro. Per sottoscrivere contratti compresi fra 25 e 50 milioni, serviva anche la firma di Pavel Nedved, per operazioni tra 50 e 75 milioni serviva anche quella di Andrea Agnelli, oltre a quella del vicepresidente. Da questo importo in su, era invece necessario il benestare del CdA, ma a livello operativo Paratici riportava comunque direttamente al presidente. Da evidenziare, sottolinea sempre la rosea sulle sue pagine online, affidandosi a un'altra intercettazione di Claudio Chiellini, ex dirigente bianconero: "Non è che Paratici faceva le plusvalenze perché c’aveva voglia di fare plusvalenze, perché qualcuno gli diceva di farle". Autonomia sì, ma nel quadro di una serie di obiettivi fissati dai vertici.


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