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Hellas, Juric tenta lo sgambetto all'Inter e celebra lo spirito di Amrabat e Rrahmani

di Luca Chiarini

Il passo falso di Brescia è già un lontano ricordo. Anche perché il calendario, questa sera, mette di fronte l'Inter. Al Bentegodi. E passi l'assenza di pubblico, o il sospetto di una vaga rilassatezza dopo la salvezza acquisita, perché gare come questa portano in dote dosi massicce di motivazioni e stimoli, qualunque sia la situazione ambientale, o di classifica.

Ne è consapevole Ivan Juric, che nella conferenza di ieri, oltre a essersi professato comunque soddisfatto della prestazione di domenica, ha pronunciato una frase molto significativa. Un inciso breve, conciso, ma estremamente chiaro e diretto. In puro stile Juric, che ha assicurato: "Daremo sempre il massimo, questo lo posso garantire". Nulla di banale per chi, di banalità, non è di certo avvezzo a pronunciarne. Una promessa strappata nemmeno troppo a fatica, e foriera, chissà, di un finale ancor ravvivato dal sogno europeo.

La gestione delle energie resta l'aspetto più spinoso di questo mini-torneo dai ritmi infernali. L'ha denunciato a più riprese proprio il tecnico di Spalato, che sta chiedendo sforzi inenarrabili a buona parte della rosa. E sta ricevendo risposte confortanti dai sicuri partenti, da chi sa già con certezza che il prossimo anno non vestirà più gialloblù. L'ha definito "un atteggiamento lodevole", in conferenza, Ivan Juric, che ha voluto porre l'accento sullo straordinario attaccamento alla maglia dell'intero roster a sua disposizione, con una menzione speciale per Amrabat e Rrahmani.

Questa sera mancherà di certo Borini, ancora frenato da un fastidio all'adduttore destro, lo stesso che gli aveva dato noia in concomitanza con la squalifica di un paio di settimane fa. Restano da valutare Badu, uscito malconcio contro il Brescia, e Matteo Pessina, che se starà bene potrebbe chiudere la trequarti assieme ad uno tra Verre e Zaccagni.


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