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Gravina: "A lavoro per una B a 20 squadre. Semiprofessionismo? Si può"

di Luca Bargellini

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è tornato a parlare della crisi del calcio italiano che si sta vivendo soprattutto nelle serie minori nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "È innegabile che ci sia stata da parte del commissario una forzatura normativa, oggi si ritorna a leggere le norme - spiega l'ex presidente della Lega Pro in merito alle decisioni prese la scorsa estate dall'allora commissario straordinario Roberto Fabbricini in tema di format dei campionati -. La B chiede un campionato a 18? La B tornerà a 22, l’ho già detto con chiarezza, a meno che non intervenga una decisione del Consiglio federale con la maggioranza dei tre quarti. Non saranno consentite ulteriori fughe in avanti. Se dovessi percepire minacce di nuovi contenziosi, adotterò tutti i provvedimenti necessari. Detto questo, possiamo stabilire il percorso che porti in via definitiva la Serie B a 20 squadre, con la mia disponibilità a proporre il blocco dei ripescaggi. La riforma di tutti i campionati? Ho chiesto aiuto al Governo, ma fino ad oggi sono stati impegnati con altro. Ora sono tornati a concentrarsi sul progetto del semiprofessionismo. Se dovesse passare, scenderemmo a 40 squadre professionistiche (20 in A e 20 in B, ndr), senza spargimenti di sangue. Viceversa, mi troverei costretto ad invocare un commissario ad acta, perché il sistema così non è più sostenibile. Il calcio non è dei presidenti, ma di milioni di tifosi. È a loro che dobbiamo dare certezze. Comunque con le nuove licenze nazionali che abbiamo voluto approvare, vedrete che ci sarà una selezione naturale. Per molte società non sarà facile rispettare l’indice di patrimonializzazione previsto in B e C"


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