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Garlando sulla Gazzetta: "Bella risposta della Juve ad Allegri. Dea, più orgoglio che rammarico"

di Alessio Del Lungo

Luigi Garlando, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato le due partite delle italiane in Champions League. Questi alcuni estratti di ciò che ha scritto: "[...] Una doppietta di Cristiano Ronaldo nel recupero dei due tempi ha riacciuffato l’Atalanta e le ha negato l’onore dell’impresa. L’istinto del gol di CR7 e la fame feroce che lo trascina sempre nel posto più idoneo a far male sono qualcosa di mostruoso. Per la Dea una beffa dolorosa. [...] Dopo Ajax e Liverpool, Gasperini non è riuscito a portare a Zingonia un altro scalpo eccellente, ma l’orgoglio per la prova dei bergamaschi va celebrato comunque. Orgoglio, ammirazione: devono essere positivi i sentimenti dominanti. De Roon e compagni hanno aggredito i Diavoli Rossi dal primo all’ultimo minuto; hanno sbranato la palla, anticipo dopo anticipo e si sono portati in vantaggio con Ilicic e con lo splendido Zapata [...]. Da una parte un mostro, dall’altra una squadra intera che ha dominato [...]. Un’idea che Gasp ha aggiornato negli anni per renderla sempre più perfetta e meno prevedibile. [...] Come a Old Trafford, i poderosi innesti milionari di Solskjaer [...] hanno alterato i valori in campo [...]. Il commovente Zapata, che rialzava palloni su palloni e, stremato, calciava ancora in porta da 30 metri, è il simbolo di una difesa eroica del vantaggio, sfumato nel finale. Ma il punto non è da buttar via, anche se United e Villarreal si sono portati a quota 7. La Dea, 2 punti più in basso è comunque padrona del suo destino. [...].

La Juve è già approdata agli ottavi con la larga vittoria sullo Zenit (4-2). [...] Allegri chiedeva molto di più della qualificazione. E si può dire che l’abbia ottenuto [...]: una partenza con l’anima calda, una buona produzione di occasioni e, soprattutto, i gol dei tre attaccanti che dovranno guidare la risalita: Dybala, Chiesa e Morata. [...] La Joya, doppietta, è stata l’anima trascinante, fin dall’inizio: qualità a getto continuo. Chiesa è venuto fuori alla distanza: gol bellissimo. La Juve più credibile, al momento, è questa: difesa bloccata; i due centrocampisti più solidi e costanti [...] e, dalla cintola in su, la spinta degli esterni e la qualità offensiva di Chiesa e Dybala. Tutto molto semplice ed essenziale: 4-4-2. Dalle crisi si esce così. Senza fronzoli".


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