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Ferrero rinviato a giudizio ma di nuovo in libertà: "Sono stati sei mesi tremendi"

di Pietro Lazzerini

L'ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è stato rinviato a giudizio per la vicenda legata a quattro società ma allo stesso tempo sono stati anche revocati gli arresti domiciliari e dunque potrà tornare in liberà dopo l'arresto del 6 dicembre, il carcere fino al 23 dello stesso mese e i seguenti mesi passati agli arresti domiciliari nella sua dimora romana. Insieme a Ferrero sono stati rinviati a giudizio anche la figlia Vanessa, il nipote Giorgio, l'ex moglie Laura Sini, i contabili Aniello Del Gatto, Roberto Coppolone, Cesare Fazioli, Giovanni Fanelli e Paolo Carini. Una volta appresa la decisione del gup, arrivata per ragioni mediche dopo presentazioni di documentazioni sui concordati riferiti ad altre società, l'ex presidente della Sampdoria è scoppiato in lacrime e ai suoi legali ha confessato: "Sono stati sei mesi tremendi e ingiusti, con questa decisione il giudice ha dimostrato di essere equilibrato. Al momento, in attesa di processo, resta solo l'interdizione per dodici mesi dagli incarichi direttivi di qualsiasi attività. Restano ai domiciliari la figlia Vanessa e il nipote Giorgio per i quali i legali non hanno chiesto la revoca della misura. A riportarlo è il sito de La Repubblica.


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