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ESCLUSIVA TMW - Rivoluzione cinese sul mercato, Petricca: "Stretta sugli ingaggi, addio big"

di Marco Conterio

La rivoluzione cinese sul mercato. Al contrario. Perché adesso Governo e Federazione hanno deciso di introdurre una nuova clamorosa stretta sugli stipendi dei calciatori per il campionato che rischierà di portare nuovamente il calcio cinese ai margini del movimento globale. Tuttomercatoweb.com ne ha parlato con Oberto Petricca agente e tra i massimi esperti di pallone asiatico. "Non ci sono comunicati ufficiali ma le fonti sono apprese dagli addetti ai lavori, partner e giornalisti cinesi. Non c'è un provvedimento formale ma è tutto confermato: si passa da un salary cap di 3 milioni netti varato lo scorso anno a 3 milioni lordi per quanto riguarda i calciatori stranieri".
Per i cinesi cosa cambia?
"Una compressione degli ingaggi la subiranno anche i cinesi ma i tetti saranno diversi".
Il focus principale però riguarda gli stranieri
"E' tra 1.7 e 1.75 netto lo stipendio che andrebbe a percepire un calciatore straniero. E' un cambiamento rilevante, storicamente comporta un mutamento di ogni strategia di mercato. Prima gli ingaggi erano liberi, erano rilevanti e si è poi arrivati a 3 netti, adesso a poco più della metà".
Fino a 3 netti c'era la chance di arrivare a un target
"Sì, magari a chi concludeva l'esperienza in Europa o Sudamerica, o in altri mercati interessanti. Adesso si arriva a una cifra che è un salario che comporta un'ulteriore restrizione nella selezione di calciatori. Il cambiamento è il più grande degli ultimi anni".
Per chi gioca già in Cina come funziona?
"I contratti si rispettano fino alla fine, non sono retroattivi. I contratti sono per gli importi pattuiti ma c'è una raccomandazione: nel triennio i club dovrebbero rinegoziarli ma non c'è un importo da rinegoziare".
Una patata bollente per tutti
"I giocatori hanno inserito le clausole FIFA e non sono obbligati a rinegoziarli. Solitamente i contratti sono di 3-4 anni, il mercato cinese ha capito che il tempo di permanenza è problematico più a lungo. Finora i club non hanno mai fatto pressione sui giocatori o strategie coercitive, non credo che lo faranno. Chi ha contratti in essere ha diritto a vederli rispettati e così sarà".
Cambierà tutto per il calcio cinese.
"Hanno sempre agito sul mercato contando su una potenza economica che tanti non avevano, anche nelle grandi leghe. Per questo non hanno mai fatto attività di scouting, per loro non era necessaria: sceglievano un giocatore, facevano una proposta vantaggiosa e provavano a prenderlo. Era una strategia di supremazia, ora il calcio cinese deve cambiare. Deve cercare buoni giocatori avendo a disposizione importi limitati, forse inadeguati".
Perché il calcio cinese ha deciso di far questo?
"Mi sembra una dichiarazione esplicita del fallimento di un sistema. La Nazionale cresce poco, i giovani non giocano, i settori giovanili non crescono. Forse gli investimenti fatti, anche a livello di ingaggi, non hanno prodotto risultati. Il Covid ha complicato tutto, poi, tra incassi, visti e non solo".


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