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ESCLUSIVA TMW - Mattioli: "Ripresa campionato? Inutile dare.. i numeri. Sì al taglio stipendi"

di Lorenzo Marucci

Una chiacchierata con Mario Mattioli, a lungo voce e volto della Rai, per analizzare il futuro del calcio in un periodo così difficile per il mondo intero. "Spostare gli Europei era il minimo che si potesse fare - dice a Tuttomercatoweb.com - non c'erano altre possibilità, anche perchè non si sa quando questa situazione potrà finire". Molto complicato anche cercare di stabilire quando il campionato potrà ripartire. "Con estrema serenità dico che quando si dà i numeri si prova ad azzeccarci. Non è il caso di dare date se nessuno sa dire cosa succederà. Dare date è quanto di più leggero si possa fare. Si dice che si potrà riprendere il due maggio e allora gli allenamenti? Siamo sicuri che a metà aprile si sia risolto tutto? E' una situazione difficile e delicata. Il primo pensiero è: chiudiamo tutto e si riprende ad agosto, quando magari col caldo il virus sarà meno potente e ci saranno meno contagi. Noi poi parliamo di calcio ma qui c'è gente che muore..."

E quindi comunque per questo campionato che cosa farebbe?
"Scudetto non assegnato. Darlo alla Juve significherebbe sollevare un altro polverone. Manca un terzo del campionato e sarebbe logico non assegnare il titolo"

Che cosa pensa invece dell'idea dei club di tagliare del 15% gli stipendi ai calciatori?
"Intanto nessuno deve pensare di dire che lo Stato deve intervenire per supportare le società di calcio. Quando riprenderà la vita normale voglio vedere quanti commercianti saranno in grado di tirare di nuovo su le serrande... Se i calciatori vogliono ridursi lo stipendio del 15% può essere una soluzione corretta perchè questa è una tragedia che colpisce tutto il mondo. Credo sia logico che loro si taglino un ingaggio anche in conisderazione del fatto che le società devono fare i conti con i mancati introiti di stadio e tv. Mi auguro che i procuratori facciano la loro opera di convincimento, senza ovviamente andare a toccare i giocatori di B o C. Ma per chi prende da un milione e mezzo in su credo sia logico e coerente rinunciare a 150mila euro".


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