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Emergenza Coronavirus, Mancini: "Ho perso un amico, immagini di Bergamo un pugno in faccia"

di Giacomo Iacobellis

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il ct azzurro Roberto Mancini ha commentato anche l'emergenza nazionale raccontando un triste retroscena su un amico perso in questi giorni proprio a causa del Coronavirus: "Giocava a calcio con me da piccolo, mi ha chiamato mia sorella per dirmelo. Le immagini dei militari che portavano via le bare da Bergamo sono state come un pugno in faccia, impressionante. Nessuno era pronto a questo inferno. Pensare che la gente muore perché mancano i letti in rianimazione è assurdo, è inaccettabile. Tutta questa gente avrebbe meritato l’Europeo per ripartire. Ma tra un anno, io mi aspetto un Europeo di altissimo livello, di grandissima qualità. Proveremo a vincere un grande torneo. E aspetto il momento dell’inno. Sarà un’emozione splendida, fortissima", le sue toccanti parole.


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