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Doveva accelerare, invece ha frenato: la Lazio rischia di salutare il treno Champions

di Riccardo Caponetti

Con la Fiorentina all'andata la Lazio aveva cominciato la rincorsa Champions. Con la Fiorentina, ieri sera, la squadra di Inzaghi rischia di averla conclusa. O sicuramente compromessa, in attesa dell'esito dello scontro diretto tra Juventus e Milan di questa sera. Il ko per 2-0 del Franchi è pesante, per la banda di Inzaghi, che era chiamata allo scatto decisivo. Invece non solo non ha accelerato, ma ha giocato col freno a mano tirato. Meriti alla viola, autori di una prestazione superlativa. Ma nel momento clou del campionato, una squadra che vuole andare in Champions non può giocare partite così: senza lucidità, sottotono, con troppa imprecisione. Visto il recente rendimento (14 vittorie nelle ultime 18 prima di ieri), nessuno si aspettava una caduta simile per la Lazio, in fiducia e in piena forma fisica.

A far rumore, non è tanto la singola sconfitta in sé, che ci può anche stare, ma il modo in cui è arrivata. Sembravano giocare senza obiettivi, i biancocelesti, senza convinzione e grinta. Hanno dato l'impressione di essere loro un gruppo in lotta per la salvezza, non la Fiorentina. E ora rischiano di vanificare gli sforzi degli ultimi mesi, quando avevano messo in piedi una rimonta quasi impossibile a Natale. La matematica non condanna la Lazio, è ancora in vita. Il suo destino, però, non dipende più da lei, che deve affrontare Parma, Roma e Sassuolo (e forse anche il Torino, giovedì la decisione del Coni) sperando che qualcuno davanti possa commettere qualche passo falso. Come quello di ieri a Firenze, dove la corsa laziale al quarto posto potrebbe essere arrivata al capolinea.


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