.

D'Ambrosio, vicoli cechi e super attacco: l'Inter ci prova così

di Alessandro Rimi
Fonte: Inviato a Praga

Il ritorno di Danilo D’Ambrosio e del non casuale clean sheet contro il Torino. Un tandem d’attacco, Lautaro-Lukaku, da 19 gol sui 35 totali (54%). Una squadra, l’Inter, che segna più in trasferta che a San Siro (19 centri tra Serie A e Champions). Un avversario, lo Slavia Praga, che in questa edizione del massimo torneo continentale ha spesso imboccato vicoli cechi senza mai riuscire a vincere (ma fermare la stessa Inter e il Barcellona sì) e a segnare più di un gol nella stessa partita. Ingredienti, questi, che messi insieme non possono che dare vita a un piatto vincente. Anzi, al piatto vincente. Date pure una spruzzata di orgoglio interista, dopo la brutta figura all'andata davanti a un pubblico dal palato fine come quello del Meazza. Condite il tutto con una buona dosa di perfezionismo contiano: qui, stasera, non si può fallire. Da qui, stasera, passa molto della stagione nerazzurra. E allora stop alle chiacchiere da bar in merito a chi non c’è e che sarebbe stato di gran lunga meglio ci fosse. Contano i presenti, i protagonisti dell’oggi che vanno difesi ed esaltati perché, dice Conte, «se siamo qui è grazie a loro». Come, nomi a caso, Lukaku (10 gol in Serie A) e Lautaro (6 reti in campionato e 3 in Europa contro Barcellona e Borussia). Domani, ancora una volta, serviranno i loro gol, la loro freddezza, i loro cuori. Come D'Ambrosio, jolly dalla duttilità e spirito di sacrificio preziosi, assistman col vizio pure del gol. Come de Vrij: sereno come si stesse preparando al calcetto con gli amici, disinvolto più che mai laddove la crescita della squadra risulta ormai fin troppo evidente. Tutti insieme, nati per costruire (neppure troppo) piccole imprese, destinate presto a diventare grandi.


Altre notizie