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Crotone, sempre gli stessi errori: serve una svolta (reale) per evitare la retrocessione

di Vincenzo Montalcini

E' notte fonda per il Crotone, che proprio non riesce a dare una svolta al suo campionato. Ieri la squadra di Stroppa ha giocato un buon primo tempo a Bologna, andando vicina anche ad un vantaggio che avrebbe meritato, ma al primo affondo della squadra di Mihajlovic ha fatto emergere, ancora una volta, tutti i propri limiti nella fase difensiva degli squali. Un gol, l'ennesimo, che in questa categoria non è possibile prendere. Troppi errori in una sola azione con la squadra messa male e incapace di essere reattiva nella propria area di rigore. Da quel momento in poi il Crotone non si è più ripreso e questo testimonia anche la fragilità psicologica che i pitagorici hanno in questo momento. Si getta la croce addosso agli attaccanti, ma più di qualcuno dimentica che Simy e Messias stanno tirando la carretta dall'inizio del campionato e non hanno mai avuto almeno un ricambio reale. C'è poi la questione infortuni: i rossoblù si sono presentati a Bologna letteralmente decimati, senza uomini come Cigarini, Benali e Riviere, solo per citarne alcuni. Gente che non puoi regalare e anche tutti questi stop meriterebbero una riflessione più approfondita.
È passato appena un quarto di campionato, ma per la maggior parte degli addetti ai lavori il Crotone sembra già spacciato. Gli alibi sono finiti, nonostante un ritiro anomalo (che poi, per quale squadra non lo è stato?) i pitagorici arrancano, forse più di prima. E non hanno nemmeno la stessa convinzione mentale di qualche settimana fa. Ci vuole una svolta. Ma vera, non nelle dichiarazioni. Altrimenti il campionato si trasformerà in un'agonia.


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