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Colpani: "Ho sempre faticato a giocare, ero piccolo e gracile. Poi il salto in B, rifarei tutto"

di Niccolò Pasta

Nella lunga intervista concessa a SportWeek, il centrocampista del Monza Andrea Colpani ha rivissuto alcune tappe della sua carriera, ripercorrendo i passi compiuti sin da bambino per affermarsi nel mondo del calcio: "Ho sempre fatto fatica a giocare, fin da bambino. Ogni volta c’era gente fisicamente più pronta di me, piccolo e gracile. Mi viene in mente Bastoni, che era con me negli Allievi dell’Atalanta. Ho sempre avuto bisogno di fare la cosiddetta gavetta. Per esempio: dopo quello che in teoria sarebbe dovuto essere il mio ultimo anno in Primavera, sempre all’Atalanta, ho preferito farne un altro in più in quella categoria come fuoriquota, allenandomi allo stesso tempo 6 mesi coi grandi, piuttosto che passare in pianta stabile prima squadra. Questo, perché non mi sentivo pronto".

L'avventura in Serie B.
"Poi ho deciso di partire dalla B invece che provare in A, dove non avrei mai giocato. E, sai una cosa? Rifarei tutto, perché quell’anno in B a Trapani mi è servito tantissimo: ho giocato 34 partite, ho lavorato e preso fiducia. Non è andata benissimo a livello di numeri – zero gol e due assist – ma Baldini prima e Castori poi, i miei allenatori in quella stagione, sono stati fondamentali: uno mi ha messo subito in campo, l’altro mi ha forgiato il carattere".


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