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Calcio inglese verso il rinvio per la morte di Elisabetta II. Ma nel ‘52 per Giorgio V non si fermò

di Tommaso Maschio

La Premier League, secondo il protocollo noto come London Bridge, dovrebbe rispettare i dieci giorni di lutto dovuti alla scomparsa della regina Elisabetta II, morta questa sera a 96 anni. Secondo le linee guida del Dipartimento per la cultura, i media e gli sport infatti tutte le gare delle serie professionistiche britanniche - dall’Inghilterra alla Scozia passando per Galles e Irlanda del Nord – dovrebbero essere rinviate a dopo la conclusione del periodo di lutto così come le gare delle serie semi professionistiche e amatoriali. E ovviamente tuttu gli altri eventi sportivi.

Nel 1952 però, quando morì re Giorgio V (padre di Elisabetta), si fermarono solo le gare di rugby e hockey, mentre le gare di calcio si disputarono normalmente. Dopo la morte della principessa Diana nel ‘97 invece la gara di Premier League fa Liverpool e Newcastle, programmata per quel giorno, venne posticipata, così come tutte le gare di Football League in programma nel giorno del funerale (con la Premier che era in pausa per gli impegni delle Nazionali).


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