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Cagliari, il turnover tra toscani: finisce l'era Semplici, inizia il regno di Mazzarri

di Francesco Aresu

Una sconfitta che ha lasciato strascichi che, per non sbagliare ancora, andranno cancellati in fretta. Il 2-3 di lunedì contro il Genoa, con tanto di rimonta subita dal 2-0 di vantaggio, è stata una brutta botta per un Cagliari che non ha certo iniziato la stagione 2021-22 nel migliore dei modi. Il pareggino alla prima di campionato contro uno Spezia sceso in Sardegna con 16 effettivi e poi demolito, una settimana dopo, dalla nuova Lazio di Sarri. Poi il 4-1 subito a San Siro contro il Milan di Pioli e Giroud, seguito da due settimane di pausa per gli impegni delle nazionali che hanno privato l'ormai ex allenatore rossoblù, Leonardo Semplici, di ben 10 giocatori per la sfida contro il Genoa. Il risultato si è visto ieri, con l'esonero del tecnico ex Spal e l'arrivo, ormai solo da ufficializzare, di Walter Mazzarri al suo posto. Semplici ha pagato una prova da montagne russe del suo Cagliari contro i liguri: bene per circa un’ora di gioco, prima del crollo fisico e mentale che ha portato alla clamorosa rimonta dei liguri, trascinati da quel Fares pupillo del tecnico toscano che lo avrebbe ben volentieri riavuto a disposizione e che invece, ironia della sorte, con la sua doppietta lo ha messo sulla graticola.

Giulini domenica sera ha parlato di “animi non sereni” nel postpartita e i subito nomi di Mazzarri, Ranieri, Iachini e l’evergreen Diego Lopez hanno circolato per tutto il giorno di lunedì nonostante un’altra frase del patron (“Sarebbe troppo facile addossare le colpe all’allenatore”), che poteva far intuire una sorta di assoluzione da parte del numero 1 rossoblù. Invece, dopo una notte di travaglio emotivo, ieri è arrivata la decisione: via Semplici, che inizialmente sembrava poter riuscire a superare indenne il primo momento davvero difficile nella sua esperienza sulla panchina del Cagliari. Al suo posto ecco Mazzarri, voglioso di riprendersi il posto che merita nell'élite del calcio italiano, accettando una sfida complicata ma allo stesso tempo affascinante, scegliendo di tornare in una terra già conosciuta da calciatore: esordio in Serie A proprio con la maglia del Cagliari nel settembre 1982, per poi chiudere la carriera a Sassari con la maglia della Torres (1994-95).


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