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Cagliari, il bilancio: rivalutazione del marchio salva la situazione, ma è -18,5 milioni

di Andrea Losapio

La Gazzetta dello Sport ha analizzato i conti del nostro calcio con uno speciale di due pagine con le 20 squadre della scorsa Serie A.

CAGLIARI

Negli anni passati era spesso la Fluorsid di Tommaso Giulini, combinato alle plusvalenze di ottimi giocatori - in particolare Barella - a portare il Cagliari sempre in linea di galleggiamento fra incassi e costi. Invece stavolta non ci sono affari che hanno portato soldi in cassa, ma solamente 4,1 milioni di plusvalenze. Il risultato così è presto detto, con un -18,5 milioni rispetto ai 2,6 di attivo del 2019-20.

Il fatturato
I ricavi sono alti per il Cagliari, con 82,2 milioni di euro, di fatto alla pari con il Sassuolo. Le buone prestazioni degli anni passati hanno portato quasi 52 milioni in cassa per i diritti televisivi, ma è grazie alla rivalutazione del marchio - per 22,8 milioni - ad avere salvato da un rosso ancora più alto. Quindi i rossoblù per un anno hanno messo la pezza di fronte ai 113,3 milioni di spese che hanno dovuto sostenere.

Cagliari non autosufficiente, ma costretto alla salvezza
Negli ultimi mesi c'è stata più di qualche voce sulla possibile cessione dei rossoblù. Anche perché il rischio, soprattutto retrocedendo, è che i costi siano alle stelle e non ci sia la possibilità di rendere più competitivo e gestibile sia il monte ingaggi che tutte le operazioni che sono correlate al Cagliari. I debiti netti sono 77,3 mentre il patrimonio è di 22,9 milioni. Servirà quindi riuscire a invertire la rotta, magari con plusvalenze e con il ritorno dei tifosi negli stadi.


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