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Bologna, Italiano: "Felice per Castro, ma sono convinto che crescerà anche Dallinga"

di Tommaso Bonan

Dopo 60 anni il Bologna torna a giocare la massima competizione europea e l'emozione nell'ambiente è più che comprensibile. Alla vigilia della gara d'esordio nella nuova Champions League che vedrà impegnati i rossoblù di mister Vincenzo Italiano contro lo Shakhtar Donetsk, l'allenatore rossoblù ha parlato così ai microfoni di Sky Sport: "È un’emozione forte, un esordio per me, per tanti ragazzi e per l’intero popolo rossoblù. È la competizione più prestigiosa, affrontiamo squadre di altissimo livello ma giochiamo in casa e nelle precedenti due gare in casa in campionato abbiamo fatto vedere di cosa siamo capaci, commettendo pochi errori ed essendo tanto qualitativi. Spero che domani, spinti dal nostro pubblico, si possa vedere un Bologna che sa di giocarsi tantissimo: è la prima di un minicampionato in cui dobbiamo ottimizzare tutto ciò che l’avversario ci concede".

La lezione di Como, con il 2-2 acciuffato in rimonta nel recupero dopo essere stati sotto 2-0, ha dato dei segnali?
"Ha confermato che lontano dal Dall’Ara dobbiamo crescere e migliorare. Gli ultimi 20’ personalmente mi hanno dato segnali bellissimi, che sono quelli di un gruppo coeso e unito in cui chi entra lo fa con lo spirito giusto e per cambiare le sorti della partita. Mi auguro che sia un’iniezione di fiducia in vista di domani"

A voi piace giocare all'attacco e quella metacampo offensiva è una sorta di "paradiso", ma diventa "purgatorio" quando si prendono le ripartenze: bisogna lavorarci?
"Abbiamo la grandissima capacità di arrivare a ridosso dell’area e stiamo anche rischiando poco, ma quando consegni palloni sanguinosi all'avversario presti il fianco alle ripartenze, devi rincorrere, fai fatica e non sei più lucido quando hai la palla. Se c’è un aspetto che dobbiamo migliorare, soprattutto in funzione della Champions dove ci sono avversari con qualità, velocità e concretezza, è questo: meno errori e meno palloni consegnati agli avversari"

Castro, con gol e assist, è entrato bene: dubbi di formazione?
"Castro è entrato con atteggiamento e spirito bellissimi, quello che un allenatore vorrebbe sempre da chi non gioca dall’inizio e subentra perché con i cinque cambi tutti devono sapere che possono essere determinanti. Lui ha fatto il lavoro del centravanti: concreto su quella palla vagante, bravissimo a lavorare una palla sporca e consegnarla al compagno, ha fatto quello che gli si chiede soprattutto negli ultimi 20 metri. Sono contento di quello che sta facendo ma sono convinto che crescerà anche Dallinga: viene da un campionato diverso, gli serve tempo, è un po’ in difficoltà nel comunicare coi compagni, deve superare un po’ la timidezza ma appena si sbloccherà ci darà una grande mano".


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