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Benevento, Improta: "Sapevo di poter fare grandi cose anche in serie A"

di Luca Esposito
Riccardo Improta

Protagonista in positivo della partita giocata questa sera tra Benevento e Juventus, il centrocampista Riccardo improta ha dichiarato quanto segue ai microfoni di OttoChannel:

Che sensazioni si provano in questo momento?
"Sono quelle serate che aiutano ad acquisire morale e autostima. Dobbiamo lavorare su noi stessi, siamo un gran gruppo e nessuno ha tirato indietro la gamba, nemmeno quando ci sono stati degli infortuni. Per quanto mi riguarda sono felice di essere a disposizione di Inzaghi, mi adatto in qualunque ruolo e sono contento che la società e lo staff tecnico apprezzino la mia duttilità. Cerco di dare il massimo, voglio continuare così senza mollare nulla. Ne parlavamo nello spogliatoio: se ora, dopo aver conquistato 4 punti contro Fiorentina e Juventus, abbassiamo la guardia...rischiamo di retrocedere. Ci sono tante squadre superiori a noi, a volte il 100% potrebbe non bastare".

Ti aspettavi di giocare così bene in massima categoria o pensavi ad una fase di adattamento più difficile?
"Le mie prestazioni non mi sorprendono, ero convinto potessi dimostrare a tutti fossi un calciatore di categoria e che poteva rimanere benissimo in serie A. Non ci sono riuscito prima perchè, a prescindere dai gravi infortuni al ginocchio che hanno contraddistinto la prima parte della mia carriera, ero stanco di andare sempre in prestito. Facevo bene in serie B, ma poi il Genoa non mi tratteneva. Dopo Salerno ho rimesso benzina nelle gambe, ma ho chiesto espressamente al mio procuratore di sposare un progetto a medio-lungo termine in cui potessi avvertire fiducia. Qui a Benevento ho ritrovato la dimensione ideale e sto giocando delle ottime partite, aiutato da un allenatore che ci dà sempre la carica giusta e da una proprietà che merita queste soddisfazioni".

Cosa è cambiato nella vostra testa dopo la partita con lo Spezia?
"E' un Benevento compatto e coeso. La differenza di categoria è tanta, come dicevo prima può non bastare dare il 100%. Prendevamo troppi gol dopo essere stati la miglior difesa d'Europa per tanto tempo, è stato merito del mister e del suo staff che ha lavorato nel migliore dei modi senza trascurare alcun dettaglio. Dobbiamo continuare così, guai a pensare di aver già raggiunto la salvezza".

Un ricordo di Maradona, purtroppo scomparso in settimana?
"La mia famiglia è molto scossa, ho vissuto Diego attraverso le immagini televisive ma è un mito che sarà sempre vivo nel nostro cuore e nella nostra mente".


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