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Barone sa bene che Arthur costa moltissimo. A giugno servirà buona volontà (da parte di tutti)

di Andrea Losapio

"Arthur? Vediamo, sta facendo molto bene, siamo soddisfatti del suo lavoro. Vedremo a fine stagione quello che andremo a fare per lavorare con la sua squadra che è la Juventus". Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha parlato a margine della riunione di Lega di quest'oggi, facendo il punto sulla situazione del centrocampista di proprietà Juventus. Un'operazione molto intelligente per i viola, che stanno rilanciando un giocatore che era costato tantissimo al Barcellona: 30 milioni più 9 di bonus. E considerato come un possibile erede di Xavi e Iniesta nel centrocampo blaugrana, giusto per non caricarlo subito di aspettative altissime.

Primo anno discreto, con 44 presenze, poi gli infortuni e un lieve calare, fino allo scambio con la Juventus. Scambio con Miralem Pjanic, valutato 72 milioni più 10 di bonus (di fatto 12 più 5) e due stagioni in bianconero, decisamente più nere che bianche. Il passaggio al Liverpool, finendo subito fuori squadra per l'ennesimo stop, salvo poi non rientrare nemmeno dopo, perché fuori dalle gerarchie di Jurgen Klopp. Così in estate, per cercare un rilancio che non sembrava possibile dopo qualche stagione da comprimario di troppo, il passaggio alla Fiorentina.

L'operazione è stata articolata in maniera astrusa, ma efficace. Prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni, ma Arthur percepisce 6 milioni all'anno: 3 vengono dati dalla Fiorentina, 3 dalla Juventus. A giugno potrebbe anche diventare definitivo, come colpo, probabilmente però servirebbe uno sforzo da ambo le parti. Dal brasiliano per decurtarsi un ingaggio monstre, dalla Fiorentina per alzare lievemente quello che dà attualmente. E forse anche la Juve, con una buonuscita. Insomma, è una situazione intricata e solo la buona volontà delle tre parti potrebbe districarla.


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