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Atalanta, Cissé scelto dopo un match di calcio a 5: in Italia voleva fare il pizzaiolo

di Pietro Lazzerini

Hassane Niang Baye è il mediatore culturale della Rinascita Refugees, dove Moustapha Cissé è arrivato ancora minorenne dopo essere sbarcato in Italia. Hassane è anche l'allenatore della Rinascita Refugees, squadra composta dalla cooperativa di Copertino nel Salento dove il calciatore ha iniziato la sua avventura sportiva in Italia senza però poter disputare partite in Seconda Categoria a causa del regolamento del campionato. "Cissé si era messo di impegno per fare l'elettricista, ma voleva anche imparare a fare il pizzaiolo - racconta il suo primo allenatore - Gli piaceva lavorare ed è sempre rimasto molto umile. Si vedeva che aveva qualcosa in più degli altri". L'Atalanta lo ha scoperto nel corso di una partita di calcio a 5 su segnalazione da parte di Roberto Nitto, un avvocato che era stato a sua volta avvertito da Moustapha Sené, ragazzo senegalese che aveva contribuito a portare alla Juventus. Il responsabile dell'area scouting della Dea Roberto Marta si è fidato e ha inviato un collaboratore in provincia di Lecce proprio per visionare l'attaccante. Cissé ha impressionato così tanto da convincere subito l'osservatore a portarlo a Bergamo dove ha iniziato con la Primavera. Ora ha firmato un accordo da tre anni con opzione per il quarto e vive nel convitto dell'Atalanta. Difficile capire quale sarà il suo futuro, intanto lui ha inviato i primi soldi guadagnati in Guinea alla famiglia, in attesa di sbocciare in Serie A dopo il primo gol arrivato decisamente prima delle aspettative. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport.


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