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Severgnini al CorSera: "Le facce dell’Inter, ogni volta diverse e sorprendenti"

di Paolo Lora Lamia

In un fondo sul Corriere della Sera, il giornalista e tifoso dell'Inter Beppe Severgnini ha parlato del successo dei nerazzurri contro l'Atletico: "Sul biglietto per lo stadio, o sullo schermo del televisore, scrivono sempre «F.C. Internazionale». Ma non è mai la stessa squadra. L’Inter di martedì sera non l’avevamo mai vista. Contratta, ma concentrata, nel primo tempo; rapida, spavalda (e un po’ sprecona) nella ripresa. Alla fine, ha vinto".

Prosegue: "L’esito sembrava dipendere dai titolarissimi. Nossignori: Lautaro non ha segnato; Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco e Darmian non erano nella serata migliore; sono invece entrati col turbo Frattesi, Carlos Augusto e Dumfries. Anche il tarantolato Sanchez ha fatto il suo. Così Arnautovic. Quando Thuram è uscito toccandosi la coscia, settantamila persone si sono guardate in faccia, in cerca di rassicurazione (lo stadio permette queste forme di psicoterapia collettiva). Fuori Marcus, dentro Marko? «Adesso segna lui», ha sussurrato qualcuno. Sembrava ottimismo eccessivo, dopo le prime due occasioni sprecate. Poi, a dieci minuti dalla fine, Arnautovic l’ha buttata dentro".

In chiusura: "Come si diceva, quest’anno l’Inter si è presentata, ogni volta, diversa. Rocambolesca contro il Verona; dominante col Monza (dove il Milan ne ha presi quattro, ne ha fatti cinque); metafisica con la Lazio in semifinale di Supercoppa, pratica col Napoli in finale; spericolata (e un po’ fortunata) a Firenze; tranquillamente superiore con la Juventus; epica a Roma sotto la pioggia; straripante con la Salernitana. Martedì sera con l’Atletico? Sorprendente è forse l’aggettivo più adatto. E affidabile".


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