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Pecci sull'Italia: "Puntiamo sul gioco o su distruggere quello altrui: vanno bene entrambi"

di Paolo Lora Lamia

Eraldo Pecci, ex centrocampista e ora opinionista sportivo che sta seguendo Euro 2024 per la Rai, ha parlato della Nazionale azzurra in un'intervista a Il Secolo XIX.

Da osservatore privilegiato, dove può arrivare questa Italia?
“In competizioni così brevi, se passi il turno può succedere di tutto. Io spero che gli azzurri vincano, ma non abbiamo certezze. Sul titolo del 2021 non è stato costruito nulla”.

Cosa può accendere la scintilla?
“Il gioco. O la capacità di distruggere quello altrui. Perché, nel rispetto di ogni idea, sono metodi egualmente efficaci: nella finale di Europa League a Dublino, l’Atalanta ha aggredito il Bayer Leverkusen e il loro tecnico non ha trovato argini. Il tanto criticato Allegri ha vinto la Coppa Italia senza concedere ai bergamaschi un tiro in porta. Su tutto, però, per me resta il valore dei calciatori. Ci sono eccezioni, per fortuna, ma guardate di solito chi vince i grandi campionati: Real, City, squadre che investono tanto sui campioni”.


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