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Juventus, tra inizio stagione e mercato. Zazzaroni su CdS: "Due spanne sotto milanesi e Napoli"

di Niccolò Pasta

Sette punti in tre giornate, zona Champions agguantata e un inizio stagione tutto sommato positivo per la Juventus, che però nasconde alcuni limiti evidenti. A dirlo e a scriverlo è Ivan Zazzaroni, il direttore del Corriere dello Sport, che sulle pagine del quotidiano traccia un'analisi della squadra di Allegri, tornando al mercato appena concluso e alle scelte della dirigenza.

Vlahovic è rimasto e dunque Allegri non ha potuto virare su Lukaku, così come è mancato l'arrivo di Domenico Berardi. La dirigenza juventina si è limitata a Weah e al ritorno di Cambiaso, oltre al giovane Gonzalez ceduto poi alla Sampdoria in prestito. Per il resto diverse cessioni per una squadra che avrà solo campionato e Coppa Italia come obiettivi, alleggerendo il monte ingaggi.

Ma i piani della Juventus erano diversi: "Si è inoltre scoperto che nei piani di Agnelli, Arrivabene e Cherubini, il management azzerato, Dusan, costato 80 milioni (70 alla Fiorentina, più 5 di bonus garantiti e altrettanti di bonus facili), era destinato alla cessione dopo il secondo anno al fine di portare al club tra i 120 e i 140 milioni. Purtroppo la pubalgia e le evidenti difficoltà di natura tecnico-tattica non gli hanno permesso di segnare una ventina di gol a campionato, traguardo alla sua portata: non a caso è uscito temporaneamente dall’orbita internazionale al punto che nessun club si è mosso per acquistarlo nemmeno a un prezzo accettabile", scrive Zazzaroni, che poi conclude: "Fatte tutte le considerazioni possibili su qualità individuali, completezza e reali potenzialità dell’organico, riduzione degli impegni e altro ancora, la Juve risulta due spanne sotto Napoli, Inter e Milan, se la gioca invece con Lazio, Atalanta, Roma (a infermieria svuotata) e Fiorentina. Cinque per un posto, il quarto. Certo, ogni sfida ha i suoi costi: le necessità finanziarie generano sempre semplificazioni drastiche. Soprattutto se ci si chiama Juve e si era abituati a ben altro".


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